L'evoluzione verso il cashless dell'Italia potrà godere nei prossimi mesi di una accelerazione e degli effetti benefici di una favorevole condizione della normativa e di una spinta sempre più intensa del mondo Fintech. Non mancano tuttavia le incertezze, i freni e per certi aspetti i passaggi difficili che il mondo dei digital payment deve affrontare.
Un contributo interessante e una analisi della situazione arriva da una intervista di Roberto Garavaglia il Magazine di IBL Banca. Garavaglia sottolinea che la crescita del 9,3% dei digital payment in Italia rispetto al +7% registrato in media in Europa, diepnde in larga misura dai “New Digital Payment”, ossia dai pagamenti attraverso canali online (pc, tablet, mobile) e dai pagamenti in punto vendita attraverso carte contactless o su Mobile POS. Con il 12% del transato complessivo con carta e in crescita del 22% rispetto al 2014, i New Digital Payment hanno raggiunto un valore di 21,5 miliardi di euro nel 2015. Nel caso in cui il mercato dovesse mantenere un tasso di crescita analogo nei prossimi tre anni si stima che nel 2018, grazie al contributo dei New Digital Payment i pagamenti con carta potranno arrivare a 246 miliardi di euro.
Garavaglia sottolinea nell'intervista l'importanza di porre l'attenzione all'atteggiamento e al comportamento dei millennials e al ruolo della Pubblica Amministrazione che può essere determinante laddove riuscisse a diffondere l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronico per i propri incassi.
Garavaglia evidenzia il ruolo della normativa nel perccorso che ci attende e in particolare gli effetti della PSD2 e avverte la necessità di colmare il gap culturale e generazionale, con una parte del paese che ripone grande fiducia nell’impiego di strumenti di pagamento digitali, e una parte che non è ancora convinta. Per colmare questo divario serve un nuovo approccio metodologico anche con nuove interfacce utente che permettano di mediare i percorsi esperienziali dell’utilizzatore finale.
Sul confronto tra Europa e Stati Uniti Garavaglia ricorda che il mercato dei pagamenti è, ovunque, un mercato two-sided e la ragione più rilevante di questo divario va ricercata in un’offerta che, in Europa, appare più scarna e meno attrattiva per entrambi i lati del mercato: consumatore-pagatore ed esercente-beneficiario. Ma Garavaglia conclude ricordando che ci sono ampi margini di miglioramento, soprattutto se si ha il coraggio di innovare i modelli di business, ancor prima delle piattaforme tecnologiche.